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copertine dei libri di giancarlo trapanese
libro: Sirena senza coda - giancarlo trapanese | | | | | | | Sinossi del libro: La sirena è un essere speciale, incapace di muoversi sulla terra ma fatta per esplorare il mare più profondo con inesauribile curiosità, e il suo canto è irresistibile, più forte di qualsiasi diffidenza e paura. Cristina, imprigionata dalla nascita in un corpo imperfetto, è una sirena «senza coda» che finalmente ha liberato la sua voce, una voce costretta per anni al silenzio, con una forza comunicativa travolgente. Gemma, il personaggio che impersona Cristina è fatta di sofferenza e speranza, delusioni e «pezzi di cielo da conquistare », con accanto i genitori, le amiche e Riccardo, che le fa battere il cuore. Ma soprattutto è fatta di parole, frasi scritte lentamente e a fatica che vanno dritte al cuore e pretendono attenzione, per gridare al mondo: «Sono qui! Sirena senza coda con tante cose da dire». Un inno alla speranza e alla vita. | | | | | |
Biografia Giancarlo Trapanese | | | | giornalista, vice caporedattore della sede Rai per le Marche, docente di Teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo presso la facoltà di Scienze delle comunicazioni dell’Università di Macerata. Ha già pubblicato: Se son fiori (2005); Luna traversa (2006); Da quanto tempo (2007), finalista e premio lettori al Concorso Nazionale di Narrativa della città di Recanati. | | | | | |
Biografia Cristina Tonelli | | | | Vent’anni,cerebrolesa dalla nascita, frequenta la terza classe del liceo sociopedagogico. Ha imparato a comunicare grazie all’uso del computer e alla tecnica della Comunicazione facilitata. Nel 2008 si è aggiudicata, con una recensione teatrale, il premio giornalistico Volpini di Pesaro. Sirena senza coda è il suo primo libro, il suo sogno è diventare giornalista. | | | | | |
Riassunto vicenda di Cristina Tonelli | | | | A Fano, 20 anni fa, nacque una bambina con un grave handicap: Cristina Tonelli. Una sofferenza placentare aveva causato una grave lesione cerebrale. A lei i medici, poco dopo la nascita, non avevano concesso la speranza di una vita accettabile e indipendente. Non potrà camminare, avevano detto, né forse intendere. Ma la famiglia non ha smesso mai di credere e di lottare. Contro tutto e contro tutti, sorretta dalla fede, da un amore immenso e da una straordinaria complicità oltre che da una sanità che ha funzionato bene e da medici in gamba. I miglioramenti prima modesti, poi sempre più importanti, afferrati con la forza della determinazione, della speranza. Fino a che Cristina, che non può parlare, impara prima a coordinare i movimenti poi a camminare (seppure aiutata) infine a scrivere al computer con un solo dito. E così si scopre che dietro un fisico imperfetto c’è un cervello straordinario, che capisce tutto, impara e ha sempre seguito, anche quando niente lo lasciava immaginare, tutto ciò che le accadeva attorno. Una ricchezza immensa di sentimenti che trasmette tramite un linguaggio tutto suo, elaborato e studiato per compensare le difficoltà ed esprimersi in modo compiuto. Così Cristina vince lo scorso anno un premio giornalistico riservato alle scuole ( lei frequenta ora il terzo liceo socio-pedagogico) firmandosi “Sirena senza coda” per non farsi identificare ed avere ipotetici vantaggi dal suo stato. Grazie a questa circostanza ho avuto modo di conoscere lei e la sua splendida famiglia. Nasce così “Sirena senza coda” un romanzo scritto a due mani, da me e da lei, e che uscirà a fine ottobre edito da una grande casa editrice, la Vallecchi di Firenze. Una storia (ambientata a Rimini e con nomi diversi) che parte dalla sua vicenda personale e poi diviene romanzo per riflettere sulle cose della vita e dell’ handicap, con lei che ha voluto fortemente questo grande impegno per dire a tutti di non fermarsi alle apparenze, di non giudicare dall’aspetto esteriore, che c’è sempre una possibilità. Quello che Cristina fa sognare a Gemma, la protagonista del romanzo, una ragazza come lei. Quello che possiamo in fondo sperare tutti se sapremo tornare alla cultura del sentimento. Questo volevo avere il piacere di comunicarvi con buon anticipo perché credo che qualche “notizia” positiva possa solo far piacere. | | | | | |
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