Intervista a Giancarlo Trapanese 1.Ci racconti un po’ del suo approccio al mondo della scrittura. Quando e perché ha iniziato a scrivere?
Scrivere libri nasce da una precisa esigenza avvertita 8 anni fa dopo 31 anni di giornalismo: approfondire le tante storie e le sensazioni che questo lavoro mi suggeriva ma che la tirannia del tempo o dello spazio mi impediva di approfondire. Un bagaglio di cose da dire, da spiegare, che avevo bisogno di “scaricare” e di condividere. Non è un caso che quasi tutti i miei libri prendano le mosse da vicende reali.
2.Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.
Sì, scrivere tutti i giorni anche solo poche righe, è molto importante. Io lo faccio per lavoro e questo mi aiuta ma poi nei periodi in cui non sto scrivendo libri, provo comunque a scrivere pensieri, racconti, riflessioni. Il mio è uno stile volutamente diretto e veloce, figlio del giornalismo e spero della chiarezza della comunicazione. L’idea di un libro però nasce improvvisamente, senza programmazione. Mi è successo un paio di volte di iniziare un libro mai completato e di cambiare totalmente idea e storia per una diversa ispirazione. . . . . . . |