| | Due occhi scuri, grandi e profondi, la bocca semi-aperta, la frangia a coprire la fronte, il capo leggermente inclinato a destra. Uno sguardo, un atteggiamento che cattura, che colpisce e si scolpisce in chi l’osserva, che sembra quasi prendere forma, avvicinarsi e chiedere, con voce sommessa: “Da quanto tempo?”
Chi si tuffa nello sguardo dell’adolescente disegnata sulla copertina del nuovo libro di Giancarlo Trapanese, “Da quanto tempo” (Neftasia editore) inizia un viaggio per luoghi, esperienze, emozioni, dolori e sogni, al termine del quale avrà imparato a guardare il mondo con occhi diversi.
Una narrazione articolata in diversi racconti, con personaggi che animano alcune pagine e poi spariscono, lasciando però, un segno indelebile in quelle che sono le due colonne portanti dell’opera letteraria, le due anime principali, quelle di due uomini, il primo giornalista, il secondo sacerdote.
Racconti di vita, riflessioni sulla vita, ritratti di non-vita.
Il libro del giornalista-scrittore, la sua terza opera letteraria dopo “Se son fiori” e “Luna traversa”, è una fotografia multi-dimensionale che ritrae squarci di anonime realtà senza voce, illuminate dalla luce soffusa dell’animo di chi, per una scelta coraggiosa, in queste realtà ci si immerge e decide di raccontarle.
La scelta è quella di tendere una mano, ora carezzevole e confortante, ora decisa e forte, a chi soffre, a chi è stato reso schiavo, a chi ha subito ogni sorta di violenza e ha rischiato di perdere per sempre la sua umanità. Senza cadere nella trappola della commiserazione o del buonismo, mantenendo un tono realistico e un atteggiamento lucido e critico, il giornalista ed il religioso fanno emergere, con il loro impegno e la loro testimonianza, la cruda realtà in cui si trovano a vivere, loro malgrado, migliaia di persone.
Un romanzo di “realismo contemporaneo”, che ricorda, con le sue descrizioni, le inquadrature in presa diretta dello stile rosselliniano. Così come i celeberrimi personaggi del regista neo-realista per eccellenza, presi dalla strada e invitati ad interpretare ruoli del quotidiano, i protagonisti del libro dell’autore anconetano sono ritratti nelle loro non- esistenze sulla strada, nei campi di combattimento, nella certezza ormai svanita delle loro case, nella loro nuova vita, nella forza della loro rinascita.
In un mondo dove tutti urlano, Giancarlo Trapanese dà voce a chi voce non ne ha, soprattutto ai bambini ed agli adolescenti, e lo fa immergendosi, prima ancora che nella vita dei suoi personaggi, nell’esperienza umana e mistica del suo amico sacerdote, che lo spinge ad intraprendere questo viaggio che lo porterà in Moldavia, poi di nuovo in Italia, poi a Bucarest, in Africa e a Chernobyl.
Le descrizioni di Trapanese hanno una straordinaria capacità di epòs che stravolge gli equilibri e le certezze di chi legge. Si può dire che sia proprio questo lo scopo, l’ispirazione, la motivazione principale del racconto: prendere per mano il lettore e portarlo in luoghi dove non andrebbe mai, in esperienze alle quali non si sarebbe mai avvicinato, per invitarlo a riflettere, ad aprire gli occhi, a guadare il mondo senza indifferenza, ma con consapevolezza, facendo appello a ciò non si può costruire, ma si può coltivare: un profondo senso dell’umanità. L’idea chiave di questa opera è l’incontro tra un laico ed un religioso, tra un giornalista ed un sacerdote, che, attraverso i loro dialoghi e i loro scambi d’ opinione, i loro accesi confronti e la profondità delle esperienze che si trovano a condividere, abbattono ogni muro difensivo e divisorio , ogni lontananza che era sembrata sino ad allora insormontabile e parlano, da uomo a uomo, da essere umano, ad essere umano. | |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Asmae Cognome: Dachan Scrittrice, dottoressa in scienze islamiche e
ricercatrice sul Medio Oriente ed il
Nord Africa - Ex portavoce donne islamiche Italia
Asmae DachanSono nata il 28 novembre 1976 ad Ancona, da genitori di origine siriana. Ho acquisito la cittadinanza italiana quando ero ancora bambina. Dopo la maturità linguistica ho studiato teologia per quattro anni, acquisendo una licenza in Diritto islamico. La mia insaziabile sete di conoscenza mi ha spinta, nel 2006, ad iscrivermi all'Università di Urbino, dove sto studiando Scienze della Comunicazione. Dal 2008 collaboro con il settimanale Voce della Vallesina. nell'ottobre 2008 ho partecipato al Concorso Letterario Internazionale Città di Ancona, nella categoria "Poesia singola", ricevendo una segnalazione da parte della giuria del concorso. La mia passione maggiore è la scrittura e amo moltissimo leggere. I miei autori preferiti sono Shakespeare, Virginia Woolf, Pirandello e il grande poeta Mario Luzi. Ho due figli, di 11 e 7 anni. Compra il libro: link acquista |
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