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| | | | | Rispettare la forza virginale della realtà, senza volerla forzare e torcere per darne un giudizio o per succhiarne la cruda natura. Questo è un tratto proprio dei marchigiani, secondo Volponi, che ritrovo in Se son fiori…, il libro di racconti di Giancarlo Trapanese. E’ sintomatica la storia dell’uomo che aiuta la ex moglie, che lo ha malamente tradito, perché ne riscopre, in modo disinteressato, lo charme creaturale. O quella del ragazzo che affronta l’esame di maturità nella gioia segreta di amare una compagna.Questa attitudine la chiamerei la scelta del candore, perché atto consapevole di sincerità in un uomo che ha ricca esperienza delle cronache di vita. Candore come conquista morale, nel senso che, per continuare ad amare, bisogna non possedere, non giudicare, non risolvere. Ma candore anche come scelta narrativa, per la sensazione piacevole che l’autore scopra egli stesso la vicenda nel mentre la racconta.Cosa accade invece quando si vuole andare a fondo delle ambizioni, consumare l’atto, penetrare con forza la vita altrui? Il pescatore di Filicudi, che rompe la bolla di un amore poetico, attratto da una ricca milanese che lo eccita, si ritrova beffato, in ascolto per sempre della chiamata surreale della sua donna. Oppure, in La menzogna della rassegnazione, è il puro odio di coppia a scatenarsi, perché si vuole sapere tutto, si vuole giudicare tutto.Sono tranelli nei quali l’autore non può cadere. L’attrattiva di questi racconti, che non pretendono, nella stessa logica della soglia, di addentrarsi in una visione letteraria, ma riescono a trasmettere vive emozioni con uno stile fresco, sta nella clemenza dell’età matura combinata con la sensibilità dell’adolescente. Esercitata specialmente verso le donne, che diventano giustamente la ragione principale di vita, di errore e di scoperta. Candore non vuol dire ingenuità: l’autore sa che il desiderio erotico e l’immaginazione affettiva sono sempre miscelati, che la violenza è il rovescio oscillante dell’amore, che proprio nel nido domestico si accendono rischi perturbanti. Ma non se ne spaventa: con la sua fiducia nella natura e il suo sorriso nel dolore, Trapanese rilancia la voglia di vivere ancora per un giorno | |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Enrico Cognome: Capodaglio Scrittore e Critico letterario
...note:Nato a Recanati nel 1954 ha scritto un libro sulla ragione poetante in Nietzsche (Corbo, 1983) ed è autore di studi su Platone, Leopardi, Melville, T. Mann, Jankélévitch, T. Bernhard, intessendo ricerca letteraria e filosofica. Nel 1998 è uscito Diciannove novelle sulla bellezza (Transeuropa), nel 2001 il romanzo Galleria del vento (Istmi), nel 2003 Il volto chiaro-Storie critiche del ‘900 italiano (Marsilio Editore) Compra il libro: link acquista |
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| | | | | (ANSA) - ANCONA, 26 MAR - Come accade che il vicecaporedattore di un Tg Rai, specializzato in politica e sport, diventi a 50 anni scrittore di racconti, e racconti d'amore? E' lui stesso - Giancarlo Trapanese, autore al debuttocon il libro ''Se son fiori ... racconti e percorsi d' amore'' -a dircelo, dicendoci quel che non si puo' dire, e cioe' che ''l'ispirazione si spiega lasciando spazio alle parole scritte piuttosto che a quelle dette''. Ed effettivamente, scorrendo il lavoro dell' autore anconetano - 12 racconti, piu' o meno lunghi, pubblicati in unvolume di 280 pagine dal Gruppo Alceo Moretti - le ragioni dellasua ''vacanza'' dal giornalismo traspaiono piuttostochiaramente, prima fra tutte quella che Trapanese e' forse l'ultimo romantico, capace di rendere in una prosa agevole e comunicativa cio' che Antonio Caprarica, in quarta di copertina, osserva a proposito di uomini e donne, ossia che ''restano una magmatica combinazione dei Quattro Elementi primari del creato,irresistibilmente fusi dal Quinto, e sublime: la Passione''. Nel libro vi sono brevi commenti anche di altri giornalisti Rai, Tito Stagno e Vincenzo Mollica, ma in una presentazione fatta nella sua citta', Ancona, sono stati i critici, gli psicologi, i sociologi ad analizzare il testo. C' e' stato chi ha interpretato i racconti come ''repentine illuminazioni'' o''entrate nella luce'', come di attori che dallo sfondo oscuro della scena fanno il passo che li porta nel cono illuminato dai riflettori; altri hanno ravvisato nel racconto piu' citato''Maria Marea'', ambientato nell' isola di Filicudi, un ''compendio'' della storia sociale d' Italia. Ma, tra tutti, e'forse il racconto conclusivo (''Il sogno del primo bacio'') che meglio degli altri fa trasparire la personalita' dell' autore:un ''breve'', che narra come un' anziana riveda nell'immaginazione e riviva, seduta su una panchina nella serenita'del giardino dell' ospizio in cui risiede, l' imbarazzo e il batticuore provati al momento del primo bacio con il marito, ormai mancato da tempo, ma nella visione giovane e attraente come lei e, cosi' ricordando, muoia, con il volto disteso in unsorriso. E' per questo racconto che Trapanese puo', a ragione, definirsi come l' ultimo romantico; o, forse, ancora di piu', per una dedica apposta su un libro donato a un altro giornalista ''tra colleghi e' difficile parlare di cuore ... io ci provo, perche' so che tu puoi 'sentire' e capire'' | |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Giuseppe Cognome: Possedoni Giornalista
...note:(prefatore e curatore del Convegno di Ancona), il Centro studi Oriente Occidente, Sandro Magister, giornalista, vaticanista di Repubblica, Agostino Marchetto, arcivescovo segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti, storico e canonista, Matteo D’Amico, docente di Storia e Filosofia, Enrico Maria Radaelli, saggista, scrittore, direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Estetica dell’Associazione Internazionale Sensus Communis, Dario Sacchi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Antonio Livi, Pontificia Università Lateranense, Pietro Cantoni, Studio Teologico Interdiocesano “Mons. Enrico Bartolett”, Camaiore (Lucca), ROMANO AMERIO, massimo filosofo svizzero studioso della dottrina cattolica del secolo XX Compra il libro: link acquista |
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| | | | | | “Credo nell’amore e per questo sono qui”. Qui quando Roma sa essere magica e totale, tra le suggestive mura del Pio Sodalizio dei Piceni che un pezzo delle nostre Marche festeggia con Giancarlo Trapanese. Lei sa trovare le parole più vere, Maria Grazia Cucinotta al fianco di chi ha avuto il coraggio di scrivere d’amore. “Per questo sono qui, perché voglio testimoniare che c’è bisogno di sentimenti, di recuperare una dimensione di umanità, di dolcezza. E il libro di Giancarlo indica la strada”. Clima delle grandi occasioni. Le Marche, d’altra parte, “sanno esprimere grandi personaggi”: porta il suo saluto il presidente del Pio Sodalizio Giorgio Bizzarri e lascia gli onori di casa ad un’impareggiabile Rosanna Vaudetti. “Il festeggiato è amatissimo, si vede dal pubblico”. La storica sala del chiostro in un solo colpo d’occhio: Pamela Prati, Gigi Marzullo, Alessandra Canale, Gabriella Farinon, Elio Pasquini, Tonino Carino. E il poeta Umberto Piersanti, l’attore Silvio Spaccesi, il Generale Carlo Bisogniero (già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito), il fotografo ritrattista Gianfranco Lelj, la cantante Linda Valori, il direttore d’orchestra Cinzia Pennesi. I volti noti della cultura e dello spettacolo nei prestigiosi spazi di un luogo da sempre attento alla creatività marchigiana, sottolineandone i risultati migliori. E c’è un brivido d’orgoglio a respirare l’attenzione di questa sera: le presenze importanti ma anche tutta la platea, fitta per la pre-sentazione romana di “Se son fiori…”, silenziosa che sembra una platea inglese. È vero, “l’amore è un’antica cerimonia che disarma tutti”, come scrive Vincenzo Mollica firmando con Tito Stagno e Antonio Caprarica la quarta di copertina del libro diTrapanese l’alchimista: in un mondo che distilla l’amore lui generoso di sentimenti, in alchemiche combinazioni. La Cucinotta si rivolge alla platea silente: “Le Marche mi hanno dato la possibilità di trovare degli amici fantastici. Se non avete amici, andate nelle Marche”. Si comincia, adesso. La voce dell’attore Luca Violini è gioco di richiami fonici sulle impressioni della pagina scelta: un brano da “Maria marea”, già un piccolo romanzo autonomo in cui è tutta l’arte del cronista che si è fatto scrittore. Quella coralità, delcronista e dello scrittore, che Piersanti indica come primo valore del libro di Trapanese: “L’occhio del giornalista intercetta i molteplici destini di un’umanità sfaccettata, complessa. Ma il cronista haconsapevolezza di avere un compito diverso che raccontare in modo cromatico, restituendo alla materia affrontata dimensione universale”. Adesione ai temi trattati in “Se son fiori...” (edito dal Gruppo Alceo Moretti), la cui analisi viene proposta dalla psicologa Cristina Alessandrelli: “Dell’amore è stata colta tutta la bellezza e contemporaneamente tutta la fragilità. Com’è nel ricordo, fragile e intanto forte, com’è nella vita. E nel passaggio continuo dal presente al passato, nel legame che stringe le due dimensioni, è l’elemento forte di questo libro. Dove l’amore, banalizzato e mistificato in tanti best seller, emerge in tutta la sua potenza. Un grido liberatorio, che scuote le nostre coscienze”. Lo dirà anche Tonino Carino durante il collegamento de “La vita in diretta” con la sala della presentazione: “Se ci spogliassimo del senso di pudore spesso convenzionale che ci accompagna ci accorgeremmo della realtà dei sentimenti: quelli che abbiamo provato, che abbiamo fatto in modo di sopire”. Celebra la realtà dell’amore la coppia ritratta nei quadri fotografici del maestro Lelj, opere ispirate ai racconti del libro di Trapanese. Che ci regala un’altra serata ricca, di dialogo tra le arti: perché c’è l’immagine, c’è la voce - quella bella, screziata di Violini -, e c’è la musica, con l’intrattenimento del gruppo Garamond di Ancona e del bravo cantautore del Montefeltro Maurizio Lucchini. Dedicato alla creatività marchigiana: dalla sala del chiostro ai giardini della sfilata (con capi di jenseria delle maggiori griffe prodotti dalla LCI di Sant’Angelo in Vado), ai portici della cena tipica (protagonisti gli “Spinosini” di Campofilone). È festa nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro. Tra le antiche, onorate mura del Pio Sodalizio dei Piceni. | Link recensione: Visita il link |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Silvana Cognome: Coricelli Giornalista
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| | | | | | Musica, immagini e parole. Un mix perfetto per la presentazione del libro “Se son fiori…Racconti e percorsi d’amore”, scritto da Giancarlo Trapanese. L’autore, dopo aver presentato il libro a Torino, Roma e Pesaro, si è ripetuto anche a Teramo, nella bella Sala San Carlo, all’interno del Museo Archeologico. Ad accoglierlo il sindaco di Teramo Gianni Chiodi, che oltre a fare gli onori di casa si è scusato a nome di tutta la città per la scarsa affluenza dei teramani, evidentemente scoraggiati dal caldo torrido di questi giorni. Dopo un brano scritto ed interpretato dal cantautore Maurizio Lucchini, scuola Ivan Graziani, la presentazione è entrata nel vivo, con l’intervento di Giandomenico Di Sante, presidente della Banca Popolare dell’Adriatico, ente che ha fortemente sponsorizzato il libro, che ha ribadito come la sua Banca abbia creduto nel lavoro di Trapanese. A seguire l’intervento appassionato di Tonino Carino, volto storico del giornalismo sportivo italiano e ora caporedattore Rai nelle Marche. Carino a spiegato al pubblico in sala come sia rimasto sorpreso da questo libro, scritto proprio da un suo più stretto collaboratore. Trapanese infatti è un “cronista attento e rigoroso, che però in questo caso è riuscito a liberarsi di tutte le sovrastrutture che il mestiere impone per scrivere un inno alla sensibilità dell’uomo non imbrigliato dai falsi pudori e dai suoi timori”. Il libro, i cui racconti cercano di illustrare i veri sentimenti d’amore, è stato poi elogiato dal poeta Umberto Piersanti, candidato al Premio Nobel. Trapanese, che ha già ottenuto recensioni favorevoli da quotidiani come il “Corriere della Sera” e da giornalisti quali Vittorio Mollica, ha proposto al pubblico anche un piccolo brano del suo libro, interpretato dal famoso doppiatore Violini, e destinato agli ipovedenti e non vedenti. A coronamento della bella serata le tele del celebre fotografo Gianfranco Leli, che dopo aver letto il libro a pensato di ritrarne le ispirazioni che questo gli suggeriva. Gli interventi sono stati inframmezzati dai brani di Maurizio Lucchini. Musica, immagini e parole dunque, per la presentazione di un libro che intende toccare l’anima e, perché nome, insegnare a vivere in maniera più vera i propri sentimenti, troppo spesso repressi dalla nostra caotica vita quotidiana | Link recensione: Visita il link |
| Info critico | | | Nome: Francesco Cognome: D’Aniello Giornalista
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