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20/01/2009 15:30 - Totale messaggi 94 - Messaggi non letti 3 - Gia' letti 94 - pagina Nr. 11 |
| | da: host253-6-dynamic.61-82-r.retail.telecomitalia.it | | Ciao Giancarlo... Forse tanti erano fin troppo stanchi per ricordarselo... ma questo link rappresenta (almeno per me) proprio la conclusione più particolare che poteva esistere per la giornata del 3 aprile a Roma... non tutti capiranno... ma fà niente... rimarrà un messaggio in codice!!! Ciao! :-) http://www.youtube.com/watch?v=u2eluPhKysI | | | |
| | da: host116-16-dynamic.57-82-r.retail.telecomitalia.it | | Ho finalmente trovato il tempo di leggere tranquillamente il tuo "DA QUANTO TEMPO" e cosa posso dirti se non: molto bello! BRAVO !!! E' stato un piacere leggerlo e un peccato finirlo. | | | |
| | da: host116-16-dynamic.57-82-r.retail.telecomitalia.it | | Il libro Da quanto tempo è cronaca, provocazione, assorbimento; l'ho scorso, ho letto le pagine cercando e fuggendo sulle frasi, perché manca il coraggio, fa male trovare i patimenti e la tristezza negli occhi di un bambino. Bucarest oggi, l'Africa o Casablanca: lontano dagli occhi c’è il mistero di popoli lontani, ma ora non più tanto lontani perché escono dall'immaginario in un libro che racconta la realtà di un popolo con storie separate dal nostro quotidiano. E se quella realtà di vita fosse lungo l'argine di un fiume vicino a noi, o nella capanna di periferia della grande città, per noi resterebbe comunque vita lontana, finché l'immagine non bussa dallo schermo della tv o da una pagina di un reporter. Non siamo eroi di pezza perché non ci indigniamo; colpa del cinismo che allontana, prevale la difesa, la paura fa chiudere la finestra del futuro. Questo Novecento futurista, che secolo è stato se poi non ha colmato nulla della miseria umana . claudio vincenzetti | | | |
| | da: host-31.109.162.212.rai.it | | Carissimo Signor Giancarlo,
"Le coincidenze della vita, il caso possono metterti di fronte a importanti opportunità e, se sai analizzare e cogliere l'attimo, puoi o evitare un problema o avere la fortuna di indovinare grandi mutamenti.
In effetti per me è stata una vera coincidenza, era uno di quei pomeriggi in cui ti soffermi a tirare le somme e i conti non tornano su ciò che andrebbe o non andrebbe fatto, a quel punto ho iniziato a smanettare su internet senza una meta o un fine ben preciso e non so in che modo sono finita su una pagina che parlava della presentazione di questo romanzo, incuriosita ho cercato di approfondire ed ecco che ho letto qualche recensione e di lì la curiosità di saperne di più. Quindi ho partecipato alla presentazione e devo dire che ho avuto la " fortuna" di recepire dei messaggi molto profondi, ho iniziato subito a leggere il libro e le invierò un mio commento in seguito, con la speranza di rafforzare quei messaggi e trovare tra quelle pagine la risposta che cerco a questa inspiegabile "indifferenza" dell'umanità. Mi trovo pienamente d'accordo con lei nel credere che bisogna saper cogliere e interpretare le opportunità che il caso ci mette davanti e analizzarle bene perchè anche dietro la negatività più assoluta potrebbe esserci qualche cosa di buono o qualche segnale positivo che migliorerebbe te stesso e il rapporto con gli altri.
La saluto e la ringrazio per avermi dato questa opportunità… | | | |
| | da: host-97.98.162.212.rai.it | | Caro Giancarlo, o è meglio dire caro Giorgio ? Mi perdonerà se uso questo tono confidenzialema mi sembra di conoscerla un po' anche personalmente, visto che la vicenda sua e di Don Rolando, pur con le necessarie correzioni, si intrecciano con i drammatici racconti di vite spezzate da lei narrati con sapienza. Non appena ho avuto a disposizione le cassette registrate del suo libro, le ho ascoltate d'un fiato perchè ho trovato la lettura molto coinvolgente dal punto di vista emotivo. Forse mi trovavo io in un periodo in cui ero più aperto all'emotività ed al coinvolgimento, fatto sta che anche ora, a qualche distanza di tempo dalla lettura, quest'impressione non si è ancora decantata e mi sono proposto di diffondere l'esperienza tra amici e conoscenti. Mi sembra particolarmente riuscito l'espediente narrativo delle vicende personali che fanno da cornicie alle testimonianze di vita: la trovata non è nuova, ma anche in questo caso efficace. Poi è inutile dire che per un bergamasco l'ambientazione dello sfondo coinvolge e solletica la curiosità del lettore nel cercare riferimenti e agganci alla realtà conosciuta. Che dire ancora della maestria nel tenere avvinta l'attenzione del lettore congrande suspence, fino ad arrivare al "coupé de theatre" finale con la rivelazione della figlia sconosciuta di Don Rolando? Per venire al nocciolo del libro, ho trovato il tono narrativo giusto per quelle vicende drammatiche e crude; un tono che sa rendere con efficacia tutti i contorni e le implicazioni delle storie, senza indulgere in particolari inutili o, peggio, ripugnanti. Devo dire che mi ha in specie molto colpito il racconto ambientato a Bergamo (chi sarà mai il tranquillo bancario, ex-quattrocentista?) con la normalità di una situazione che ci interroga da vicino sulla nostra capacità di giudizio critico davanti alla forza dei mass-media, del perbenismo e delle facili condanne di una cittadina di provincia miope e poco caritatevole a livello diffuso , nonostante la presenza di tante realtà positive. Non era mia intenzione essere così elogiativo nei confronti di un autore che forse non è ancora annoverato tra i massimi esponenti della letteratura d'ogni tempo, tuttavia penso che il libro sia uno dei pochi che a mio parere attualmente valgano la pena di essere pubblicati. Non me ne voglia del tono, un po' serio e un po' ironico del mio scritto, anche troppo lungo: sa, i ciechi sono molto chiacchieroni! Saluto lei e famiglia con molta simpatia. | | | |
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