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20/01/2009 15:30 - Totale messaggi 94 - Messaggi non letti 3 - Gia' letti 94 - pagina Nr. 12 |
| | da: host64-1-dynamic.57-82-r.retail.telecomitalia.it | | Carissimo Giancarlo, ho seguito il tuo consiglio e ho ordinato il tuo libro a IBS. L'ho letto in un giorno. E' MERAVIGLIOSO!!!. Non vedo l'ora di conscerti alla tua presentazione a Roma. Intanto colgo l'occazione per augurarti Buona Pasqua. a presto. | | | |
| | da: host111-1-dynamic.57-82-r.retail.telecomitalia.it | | Gentile Sig. Trapanese, due minuti e due righe per dirle che, approfittando del riposo obbligato dovuto ad una influenza, ho letto il suo libro Da quanto tempo trovandolo delicato, onesto e a tratti commovente. Non di meno, assistendo alla presentazione a Senigallia del gennaio scorso, ho potuto constatare di persona la sua gentilezza e professionalità. Le rinnovo la mia stima per il suo lavoro di giornalista e di scrittore attento ad accogliere le storie che ci passano accanto, ormai troppo spesso, senza distrarci abbastanza dai nostri piccoli egoismi quotidiani. La figura di Marian mi rimane nel cuore, perché lavoro con i bambini e mi fa sempre male vedere un bambino che non si sente amato ( e purtroppo ce ne sono anche nella nostra pulita e benestante società civile ). La ringrazio. Seguirò i suoi scritti anche in futuro: si è guadagnato una lettrice in più, a quanto pare. | | | |
| | da: host111-1-dynamic.57-82-r.retail.telecomitalia.it | | 20-03-2008 - 12:44 - da host111-1-dynamic.57-82-r.retail.telecomitalia.it Bello, coinvolgente, emozionante fino all ultima riga!!! E' ancora presto perché le mie emozioni trovino le parole giuste, ma qualcosa sta nascendo in testa e nel cuore Sarà sicuramente il primo, se non unico, ad avere le mie riflessioni (ho molto pudore a far leggere in giro le mie creazioni), è una promessa! Ho già buttato giù qualche riga sulla figura di Odongo, il bambino- soldato, ma non so ancora esprimere bene un idea di solitudine triste e disperata che mi ha trasmesso il racconto. Durante la lettura mi sono scoperta comunque a fare riflessioni sui nostri ragazzi che arrivano a compiere atti insensati e crudeli per pura curiosità, o noia, laddove invece quei poveri bambini ugandesi sono costretti a farlo per sopravvivere, per poi trovarmi a leggere i miei pensieri qualche pagina più in là, sapientemente illustrati dalla sua penna, se ancora così si può dire dopo l avvento di queste tecnologie informatiche non sono una critica letteraria e mi reputo piuttosto ignorante in materia, però posso esprimerle le mie emozioni, e posso farlo nella maniera che mi è più congeniale, con le mie poche, brevi righe di riflessione. Le chiedo un po di pazienza e tanta indulgenza nel leggere quello che segue.
DALLA FAME DI CAREZZE E DI GRATUITO AFFETTO GETTATA NEL SOGNO SBAGLIATO. IN DISPERATA E RASSEGNATA ATTESA RESTI DELLA MANO IGNORANTE E CRUDELE CHE SENZA NEANCHE SFIORARTI LA VITA TI TROVA E TI PRENDE E OGNI VOLTA IMPIETOSA RIESCE A STRAZIARE QUEL POCO CHE RESTA DELL ANIMA, LASCIANDOLA LI, A SPEGNERSI SUL BORDO DELLA STRADA | | | |
| | da: 82.57.1.111 | | Caro Giancarlo il tuo libro è bellissimo,originale,toccante,avvincente: Bravo! ancora complimenti, mi hai coinvolta e commossa.Rosanna | | | |
| | da: host-201.97.162.212.rai.it | | Due occhi scuri, grandi e profondi, la bocca semi-aperta, la frangia a coprire la fronte, il capo leggermente inclinato a destra. Uno sguardo, un atteggiamento che cattura, che colpisce e si scolpisce in chi l osserva, che sembra quasi prendere forma, avvicinarsi e chiedere, con voce sommessa: Da quanto tempo Chi si tuffa nello sguardo dell adolescente disegnata sulla copertina del nuovo libro di Giancarlo Trapanese, Da quanto tempo (Neftasia editore) inizia un viaggio per luoghi, esperienze, emozioni, dolori e sogni, al termine del quale avrà imparato a guardare il mondo con occhi diversi. Una narrazione articolata in diversi racconti, con personaggi che animano alcune pagine e poi spariscono, lasciando però, un segno indelebile in quelle che sono le due colonne portanti dell opera letteraria, le due anime principali, quelle di due uomini, il primo giornalista, il secondo sacerdote. Racconti di vita, riflessioni sulla vita, ritratti di non-vita. Il libro del giornalista-scrittore, la sua terza opera letteraria dopo Se son fiori e Luna traversa, è una fotografia multi-dimensionale che ritrae squarci di anonime realtà senza voce, illuminate dalla luce soffusa dell animo di chi, per una scelta coraggiosa, in queste realtà ci si immerge e decide di raccontarle. La scelta è quella di tendere una mano, ora carezzevole e confortante, ora decisa e forte, a chi soffre, a chi è stato reso schiavo, a chi ha subito ogni sorta di violenza e ha rischiato di perdere per sempre la sua umanità. Senza cadere nella trappola della commiserazione o del buonismo, mantenendo un tono realistico e un atteggiamento lucido e critico, il giornalista ed il religioso fanno emergere, con il loro impegno e la loro testimonianza, la cruda realtà in cui si trovano a vivere, loro malgrado, migliaia di persone. Un romanzo di realismo contemporaneo, che ricorda, con le sue descrizioni, le inquadrature in presa diretta dello stile rosselliniano. Così come i celeberrimi personaggi del regista neo-realista per eccellenza, presi dalla strada e invitati ad interpretare ruoli del quotidiano, i protagonisti del libro dell autore anconetano sono ritratti nelle loro non- esistenze sulla strada, nei campi di combattimento, nella certezza ormai svanita delle loro case, nella loro nuova vita, nella forza della loro rinascita. In un mondo dove tutti urlano, Giancarlo Trapanese dà voce a chi voce non ne ha, soprattutto ai bambini ed agli adolescenti, e lo fa immergendosi, prima ancora che nella vita dei suoi personaggi, nell esperienza umana e mistica del suo amico sacerdote, che lo spinge ad intraprendere questo viaggio che lo porterà in Moldavia, poi di nuovo in Italia, poi a Bucarest, in Africa e a Chernobyl. Le descrizioni di Trapanese hanno una straordinaria capacità di epòs che stravolge gli equilibri e le certezze di chi legge. Si può dire che sia proprio questo lo scopo, ispirazione, la motivazione principale del racconto: prendere per mano il lettore e portarlo in luoghi dove non andrebbe mai, in esperienze alle quali non si sarebbe mai avvicinato, per invitarlo a riflettere, ad aprire gli occhi, a guadare il mondo senza indifferenza, ma con consapevolezza, facendo appello a ciò non si può costruire, ma si può coltivare: un profondo senso dell umanità. L idea chiave di questa opera è l incontro tra un laico ed un religioso, tra un giornalista ed un sacerdote, che, attraverso i loro dialoghi e i loro scambi d opinione, i loro accesi confronti e la profondità delle esperienze che si trovano a condividere, abbattono ogni muro difensivo e divisorio , ogni lontananza che era sembrata sino ad allora insormontabile e parlano, da uomo a uomo, da essere umano, ad essere umano. | | | |
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