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| | | | Sirenza senza coda: un mondo “proibito”, che un po’ spaventa e un po’ incuriosisce. | | La storia che Trapanese ha scelto di raccontare è infatti quella di una ragazza cerebrolesa dalla nascita, seppur assolutamente in grado di comprendere ogni cosa e di provare emozioni, al pari di ogni altro essere umano. Anzi, forse di più. La titubanza di fronte al tema delicato, che a volte nasconde romanzi scritti all’insegna della commiserazione, sparisce dopo poche facciate. Non è questo il caso. Non c’è mai triste compassione nella maniera in cui Trapanese affronta l’argomento, solo una sincera voglia di conoscere e di trasmettere, di capire e di generare empatia. Che molto di ciò che viene narrato sia stato vissuto realmente in prima persona lo si intuisce tra le righe, tanto che il racconto non può fare a meno di risultare piacevole, leggero, in grado di far riflettere e di porsi domande, senza tuttavia quella pesantezza che l’argomento potrebbe portarsi appresso. Se dopo poche pagine si è già catapultati nel pieno della storia, si viene definitivamente “accalappiati” dall’evolversi degli eventi quando nella stesura del testo entra anche Cristina Tonelli, ragazza cerebrolesa di vent’anni che con Trapanese ha voluto condividere non solo la sua storia difficile, ma anche la realizzazione della sua prima opera letteraria. Sembra un miracolo, eppure non lo è. E’ semplice realtà la condizione di Gemma, la protagonista del romanzo (nonché alter ego di Cristina) che, pur dovendo fare i conti con un corpo che lei stessa definisce “una macchina (im)perfetta”, riesce giorno dopo giorno a recuperare una vita quasi normale, costellata di successi professionali e sentimentali. Infatti, se la natura non le ha concesso l’uso della parola e l’indipendenza motoria, le ha però regalato una sensibilità fuori dalla norma e un cervello prodigioso, stimolato anche dagli esercizi a cui i genitori l’hanno tenacemente sottoposta sin da piccola. Sembra un miracolo, ma non lo è, il fatto che, ancora giovanissima, Gemma/Cristina si sia già aggiudicata un importante premio letterario, reso ancora più interessante dall’incontro con il giornalista Rai Catanese/Trapanese. La domanda sottile che aleggia lungo l’intero corso del romanzo riguarda allora che cosa sia in fondo la normalità, cosa possa essere considerato tale e cosa no. Non è certo normale la vita di Gemma, fatta di logopedia, comunicazione attraverso un computer, uscite regolate e il costante aiuto di altri per ogni piccola attività quotidiana. Non è normale eppure lo è, negli affetti delle persone care, nell’importanza data all’amicizia e, non ultimo, nel bisogno di amare (un uomo, oltre che un genitore e un amico). Gemma è una persona tanto rara quanto preziosa, dotata di una formidabile capacità di comprendere se stessa e chi gli sta accanto, oltre che di un innato talento in grado di regalarle grandi soddisfazioni. Incontrare Gemma tra le pagine di “Sirenza senza coda”, con la sua storia complicata, le sue carenze e le sue conquiste, e guardare dritto negli occhi il coraggio con cui una ragazza cerebrolesa come lei affronta ogni singola giornata, è un’esperienza che genera inevitabilmente nel lettore l’insorgere di una visione differente, l’apertura ad una diversa prospettiva da cui guardare la vita. Così, senza mai passare attraverso il moralismo fine a se stesso, né il compatimento o l’ipocrisia, si arriva al termine (non senza aver versato qualche lacrima) di questo commovente romanzo edito da Vallecchi acquisendo quasi senza accorgersene un modo nuovo, e forse più giusto, di affrontare il tema dell’handicap. Un modo che passa attraverso la reale condivisione, la sincerità, l’umiltà e un generale, necessario, abbassamento dei toni circa i nostri “stupidi” problemi quotidiani. C’è da sperare che un simile approccio all’handicap possa rappresentare un esempio di crescita non solo per i singoli individui, ma anche per l’intera società. | |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Chiara Cognome: Giacobelli Redazione di Non Solo Cinema Sito Web: clicca qui Email: clicca qui
Chiara Giacobelli - Non Solo CinemaNonSoloCinema è un progetto editoriale giovane e dinamico in continuo fermento. E’ uno sguardo libero sul panorama cinematografico e culturale italiano e internazionale. E’ una realtà ipertestuale in cui critica e informazione si completano, senza autoreferenzialità, al servizio dei lettori. Compra il libro: link acquista |
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| | | | | | Domani, sabato 30 ottobre, dalle ore 15.30 alle 19, al Palaplip di via San Donà, a Mestre, si terrà il primo di due incontri dal titolo "Si può fare... la persona disabile può comunicare in tanti modi", promosso dalla Cooperativa Intervento, in collaborazione con l'Assessorato comunale alle Politiche sociali, il Lions Club Venezia Host e l'Associazione "Cielo Blu", per divulgare le potenzialità della "Comunicazione Facilitata Tecnica Aumentativa Alternativa Alfabetica del Linguaggio®". A portare i saluti dell'Amministrazione comunale sarà il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Sandro Simionato.
La Cooperativa Intervento dedica una costante attenzione a cercare sempre nuove possibilità utilizzando sia strumenti tecnologici sia metodologie di comunicazione alternativa. Una importante testimonianza dei risultati che le innovative tecniche di comunicazione permettono di raggiungere sarà offerta dalla presentazione del libro "Sirena senza coda", scritto da Giancarlo Trapanese e Cristina Tonelli, una ragazza disabile di Fano, che sarà accompagnato da interventi video di Neri Marcorè e David Anzalone e dalla musica del "Duo Officina della Musica".
Saranno inoltre presenti Luca Razzauti, Giacomo De Nuccio, Maria Chiara Coco, studenti che utilizzano la tecnica, che risponderanno anche a domande del pubblico, alternandole alle testimonianze di genitori, fratelli, insegnanti ed operatori del settore. Sono inoltre previsti gli interventi musicali di Roberto Cavallaro, al pianoforte, del gruppo di danza della "Cooperativa Nuova Idea", di Tony Marra con il suo spettacolo di cabaret, del gruppo "Cantare Suonando"; saranno esposte le foto di Laura Sassi, commentate da persone che utilizzano la Comunicazione Facilitata, e le opere di Giovanni Burato.
Il secondo incontro di "Si può fare... la persona disabile può comunicare in tanti modi", si terrà sabato 13 novembre, dalle ore 15.30 alle 19, sempre al Palaplip. Inoltre, per far conoscere la sua attività, la Cooperativa Intervento ha programmato due Open day presso la sua sede, in via Felisati, 86 a Mestre: mercoledì 10 novembre (ore 16-19) e sabato 20 novembre (ore 9-13).
Per informazioni: telefono 041 975322; fax 041 5055112; email info@ cooperativaintervento; sitowww.cooperativaintervento.it. | Link recensione: Visita il link |
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| | | | Recensione di "Sirena senza coda" di Paolo Pandolfi | | TEMA TRATTATO: l’incontro casuale tra un giornalista di professione ed una ragazza speciale che vorrebbe essere sua collega. E poi una storia di giovani e di genitori che cercano di stabilire al meglio un dialogo, un modello di comunicazione utile a spiegare e far comprendere le proprie ansie, le proprie tensioni, i propri sentimenti. Tutto come se fosse un diario scritto a più mani.
GIUDIZIO SINTETICO: Un inno alla vita, un inno alla “speranza” che fortifica e arricchisce. Un diario dove comunicare è il tema pregnante. Dove la parola scritta assume un ruolo di espressione di vita. Una storia, una favola, forse per alcuni, che invece è realtà, una realtà appunto che è piena di “speranza”. Scritto con passione e sentimento, risulta fluente e facilmente leggibile. Una storia con tanti personaggi, ognuno con il suo modo di esprimersi, tutti figli di differenti generazioni. E scopri allora le frizioni generazionali, gli slang tra i giovani, il dialogo tra adulti e ragazzi, tra genitori e figli. Bello, semplice, piacevole e profondo
ALCUNE FRASI SUGGESTIVE … ogni azione dalla più semplice e meccanica alla più complessa, se fatta con passione ed autenticità può arricchirsi di esclusività, di importanza specie se riguarda la nostra relazione con chi vive accanto a noi.
Dicevo che possiedo una famiglia che è ovattata per un uovo:calda,assai protettiva e unita attorno a me. Possiedo una squadra tutta rosa di donne speciali a me dedicate, a casa e a scuola. Possiedo dunque molto più di altri, e tanti poverini ostinatamente dicono che io ho solo scogli da superare.
… è meglio desiderare ciò che non si ha che avere ciò che non si desidera.
… quando la gioia si presenta così coinvolgente e affonda le radici in sentimenti profondi, riesce quasi a graffiare, laggiù in fondo al cuore e si sente come un dolore dolce che toglie il fiato e stringe lo stomaco.
… ci vuole amore, tenacia, perseveranza ma nulla si può fare senza il sostegno e la collaborazione degli altri.
Frecce. I figli sono frecce scagliate, diceva Gibran, e noi genitori l’arco. Un arco, quello tuo, che hai costruito con tanta fatica, sofferenza e pazienza e ora che la freccia è partita hai paura.
L’amore ha bisogno di rinnovarsi sempre per evitare di cadere nell’abitudine che spesso poi porta alla triste rassegnazione o alla schiavitù psicologica.
(… si parla della pubblicità … ndr) … è pessima. Forma di incanto dei nostri occhi, detta musiche, mode e regole. Tutto passeggero. Manipolatrice di cervelli e gusti, interrompe attimi fuggenti in tv.
… “non si muore mai davvero se si mettono le radici negli altri” (Tolstoj)
La vita non proviene solo da biologia e chimica ma da molto più lontano e non può essere messa in discussione. Se caso, errori, fato, hanno voluto questo non è saggio né giusto nei confronti di una creatura del tutto indifesa cambiare corso degli eventi con il ferro degli umani devastanti interventi.
Non lasciarti spaventare dalle difficoltà, la felicità a volte si nasconde dietro ad un masso, in cima alla scalata, ed è intangibile ma quando arrivi e la respiri capisci che tutte le cose brutte sono servite a raggiungerla.
… la massima forma di egoismo è l’amore perché non amiamo i nostri pater, ma soltanto la loro capacità di amare noi.(Gabriel Laub)
invito a Bologna
A proposito di coraggio, questo è senza dubbio uno degli elementi che stanno alla base della pubblicazione del libro “Sirena senza coda” di Giancarlo Trapanese e Cristina Tonelli. Entrambi sono ricchi di coraggio, di passione, di voglia di superare i limiti. Entrambi lo presenteranno il prossimo sabato, 13 novembre alle 17,00 nella sala teatro interna alla Casa dei Risvegli presso Ospedale Bellaria di Bologna. Un evento questo del tutto particolare perché offerto anche ai ricoverati in un luogo dove il coraggio è necessario tutti i giorni, tutte le ore per vincere l’ombra del coma, l’ombra dello stato vegetativo per tutta la vita. Coraggio che deve essere vivo anche in coloro che sono più vicini a questi nostri sfortunati fratelli: i familiari, gli amici, gli operatori sanitari. Coraggio che viene rinforzato dall’opera quotidiana dell’Associazione Onlus “Gli Amici di Luca” che con grande entusiasmo ha collaborato alla realizzazione di questo momento nella convinzione che testimonianze come quelle di Giancarlo e di Cristina rappresentano per tutti l’esempio che l’impossibile si può e si deve affrontare! Sarà un sabato di spettacolo e pieno di vita allietato dalle musiche di Stefano Zuffi e dell’Alchemic Folk Orchestra che sapranno creare le giuste atmosfere. Uno spettacolo da non perdere, uno spettacolo che farà bene a tutti! Ed alla fine il consueto e gradito buffet offerto dal Circolo Ravone. Tutto il programma nella locandina allegata! | |
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| | | | | | Apprestandosi a leggere Sirenza senza coda, quarto romanzo del giornalista Rai Giancarlo Trapanese, si ha la sensazione di entrare in un mondo “proibito”, che un po’ spaventa e un po’ incuriosisce. La storia che Trapanese ha scelto di raccontare è infatti quella di una ragazza cerebrolesa dalla nascita, seppur assolutamente in grado di comprendere ogni cosa e di provare emozioni, al pari di ogni altro essere umano. Anzi, forse di più. La titubanza di fronte al tema delicato, che a volte nasconde romanzi scritti all’insegna della commiserazione, sparisce dopo poche facciate. Non è questo il caso. Non c’è mai triste compassione nella maniera in cui Trapanese affronta l’argomento, solo una sincera voglia di conoscere e di trasmettere, di capire e di generare empatia. Che molto di ciò che viene narrato sia stato vissuto realmente in prima persona lo si intuisce tra le righe, tanto che il racconto non può fare a meno di risultare piacevole, leggero, in grado di far riflettere e di porsi domande, senza tuttavia quella pesantezza che l’argomento potrebbe portarsi appresso.
Se dopo poche pagine si è già catapultati nel pieno della storia, si viene definitivamente “accalappiati” dall’evolversi degli eventi quando nella stesura del testo entra anche Cristina Tonelli, ragazza cerebrolesa di vent’anni che con Trapanese ha voluto condividere non solo la sua storia difficile, ma anche la realizzazione della sua prima opera letteraria. Sembra un miracolo, eppure non lo è. E’ semplice realtà la condizione di Gemma, la protagonista del romanzo (nonché alter ego di Cristina) che, pur dovendo fare i conti con un corpo che lei stessa definisce “una macchina (im)perfetta”, riesce giorno dopo giorno a recuperare una vita quasi normale, costellata di successi professionali e sentimentali. Infatti, se la natura non le ha concesso l’uso della parola e l’indipendenza motoria, le ha però regalato una sensibilità fuori dalla norma e un cervello prodigioso, stimolato anche dagli esercizi a cui i genitori l’hanno tenacemente sottoposta sin da piccola. Sembra un miracolo, ma non lo è, il fatto che, ancora giovanissima, Gemma/Cristina si sia già aggiudicata un importante premio letterario, reso ancora più interessante dall’incontro con il giornalista Rai Catanese/Trapanese.
La domanda sottile che aleggia lungo l’intero corso del romanzo riguarda allora che cosa sia in fondo la normalità, cosa possa essere considerato tale e cosa no. Non è certo normale la vita di Gemma, fatta di logopedia, comunicazione attraverso un computer, uscite regolate e il costante aiuto di altri per ogni piccola attività quotidiana. Non è normale eppure lo è, negli affetti delle persone care, nell’importanza data all’amicizia e, non ultimo, nel bisogno di amare (un uomo, oltre che un genitore e un amico). Gemma è una persona tanto rara quanto preziosa, dotata di una formidabile capacità di comprendere se stessa e chi gli sta accanto, oltre che di un innato talento in grado di regalarle grandi soddisfazioni.
Incontrare Gemma tra le pagine di “Sirenza senza coda”, con la sua storia complicata, le sue carenze e le sue conquiste, e guardare dritto negli occhi il coraggio con cui una ragazza cerebrolesa come lei affronta ogni singola giornata, è un’esperienza che genera inevitabilmente nel lettore l’insorgere di una visione differente, l’apertura ad una diversa prospettiva da cui guardare la vita.
Così, senza mai passare attraverso il moralismo fine a se stesso, né il compatimento o l’ipocrisia, si arriva al termine (non senza aver versato qualche lacrima) di questo commovente romanzo edito da Vallecchi acquisendo quasi senza accorgersene un modo nuovo, e forse più giusto, di affrontare il tema dell’handicap. Un modo che passa attraverso la reale condivisione, la sincerità, l’umiltà e un generale, necessario, abbassamento dei toni circa i nostri “stupidi” problemi quotidiani. C’è da sperare che un simile approccio all’handicap possa rappresentare un esempio di crescita non solo per i singoli individui, ma anche per l’intera società. | Link recensione: Visita il link |
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Chiara Giacobelli - Non Solo CinemaNonSoloCinema è un progetto editoriale giovane e dinamico in continuo fermento. E’ uno sguardo libero sul panorama cinematografico e culturale italiano e internazionale. E’ una realtà ipertestuale in cui critica e informazione si completano, senza autoreferenzialità, al servizio dei lettori. Compra il libro: link acquista |
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