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| | | | | | "La Cicala" - DLF Ancona
LETTI PER VOI di Giuseppe Campanelli
Per il suo decimo libro Trapanese ha voluto stupirci; si è allontanato dal filone classico dei suoi romanzi per avventurarsi in quello che dapprima sembra un normale racconto giallo, per poi deviare in una narrazione metafisica e surreale ancorché intercalata da precisi riferimenti scientifici. Non mancano tuttavia i luoghi e i tempi, lo scorrere e l'intreccio dei sentimenti, il tratto che delinea e scolpisce i diciannove personaggi che si ritrovano invitati in una villa da un fantomatico "Autore". Nessuno conosce il motivo dell'invito e nessuno, pur volendo, riesce ad allontanarsi dalla villa. Un delitto incombe sugli invitati impegnati a distogliere i sospetti da sé. Ma la realtà, così come la verità, non è solamente una, ma è molteplice, gli universi di irrealtà si intrecciano e si confondono con la vita e i sentimenti, anche amorosi, dei protagonisti. Il finale, si capisce, è a sorpresa, e avidamente ci si arriva percorrendo i sentieri impervi dei tratti umani ed etici, cui lo scrittore per fortuna non rinuncia.
Giancarlo Trapanese, Chi mi ha ucciso? Italic – Pequod, pg. 308, € 18. | Link recensione: Visita il link |
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"Chi mi ha ucciso?" - Giuseppe CampanelliLavora nella redazione del giornale locale "La Cicala - DLF" del dopo lavoro ferroviario di Ancona Compra il libro: link acquista |
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| | | | | | CHI MI HA UCCISO? recensione del libro di Giancarlo Trapanese
Metti che ti presentino un libro il cui soggetto è "invito a cena con delitto", la prima cosa che puoi pensare è che il tutto sarà estremamente banale e scontato visto quanti altrettanti scrittori si sono cimentati proprio con un argomento simile; può esserci la possibilità che, dato il punto di partenza, il tutto possa svilupparsi in maniera originale e/o comunque appassionare il lettore che viene a trovarsi tra le mani il volume scritto dall'autore Giancarlo Trapanese? L'autore. . . e già, qui cominciano le prime sorprese perché abbiamo un autore certo che è proprio il suddetto giornalista scrittore ma, fin dalle prime pagine, si entra in contatto con un altro autore (e di quest'ultimo non ci è dato sapere il nome) ed è il misterioso latore delle lettere che alcuni personaggi hanno ricevuto, missive in cui li si invita a passare un fine settimana in una villa dove avrebbero ricevuto importanti comunicazioni a loro riservate. I personaggi. . . ovviamente se c'è un autore ci sono anche i personaggi, si può però avere la certezza di sapere a quale categoria apparteniamo? Si capisce fin dalle prime pagine che non troveremo niente di così rassicurante come una storia già letta, e se ci si aspettava una rilettura del classico giallo con il maggiordomo che ha sempre tutte le colpe ebbene la sorpresa è doppiamente piacevole perché la storia prende subito strane pieghe, a volte metafisiche, e ogni qualvolta finalmente si ha la certezza di aver dissipato la matassa e scoperto per primo il perché. . . ci troviamo di punto a capo. Non c'è il timore si svelare la trama se si racconta che, ebbene sì, c'è una villa isolata, ci sono gli invitati a cena e...c'è un delitto ma tutto questo diviene una sorta di ricamo intorno alle vicende che, in qualche modo sono vicende dove qualsiasi lettore può riconoscere un po' di sé stesso. I personaggi sono tutti ben identificati nei loro caratteri (sarà forse perché sono personaggi che provengono da altri libri?) e sembra di conoscerli da sempre, lo scrittore veramente grande è quello che con poche parole riesce a farti "vedere" ciò di cui sta parlando e in questo caso capiterà più volte di sentirsi osservatori presenti molto ma molto da vicino. Le domande che man mano leggeremo nei dialoghi sono le stesse che spesso tutti noi ci facciamo, e magari alcune riflessioni ci aiuteranno ad avere alcune risposte che mai ci sono arrivate. Possiamo sentirci vicini a qualcuno distante nello spazio e/o nel tempo? Possiamo cambiare in qualche modo il nostro destino o influenzare quello di chi abbiamo vicino? E' data a tutti questa possibilità? Giancarlo Trapanese prova a farci ragionare sull'argomento e fornisce alcune indicazioni utili affinché possiamo trovare la risposta più giusta per ciascuno di noi e che è possibile solo con la dovuta attenzione ai particolari che una vita troppo distratta spesso non considera. Partendo da quella che potrebbe sembrare dunque una banalissima cena con delitto si arriva a concepire una storia sorprendentemente originale dove il tempo e lo spazio si fondono e il presente corre il rischio di dilatarsi cancellando ogni possibilità di futuro, non è forse una paura comune? Vi renderete conto una volta terminato il libro che è già tempo di riprenderlo in mano, perché i personaggi che ci hanno salutato solo alcuni istanti fa attendono solo noi per tornare in vita, mica per una stanca e inutile ripetizione bensì per una ulteriore "parallela" possibilità.
Buona lettura.
Silvano staffolani | Link recensione: Visita il link |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Silvano Cognome: Staffolani Musicista - Chitarrista Sito Web: clicca qui Email: clicca qui
"Chi mi ha ucciso?" di Giancarlo TrapaneseNato ad Osimo (AN) nel 1967, giusto in tempo per assorbire tutte le contestazioni del '68 a (sua) memoria futura;
passa una infanzia serena fino all'incontro adolescenziale con la musica dei Ramones e dal quel momento niente sarà più come sembra.
Una chitarra acustica è stato il primo strumento musicale ma a breve sarebbero arrivati i suoni elettrici e distorti. Compra il libro: link acquista |
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| | | | | | Recensione Chi mi ha ucciso?
2015 (e non solo). Una villa del ‘700 a un passo da luoghi lontani tra loro. Un Autore invita 19 personaggi di alcuni suoi libri a trascorrere due notti e tre giorni insieme, annunciando decisive rivelazioni con una lettera di convocazione perentoria e sibillina e fornendo un indirizzo periferico prossimo alle loro città. Arrivano alla spicciolata, il personale di servizio li accoglie con gentilezza, li sistema nelle camere, avvisa tutti che alle 19.30 ci sarà la cena collettiva e conosceranno lo stesso Autore. Scoprono che non possono più comunicare con l’esterno (cellulari e internet non funzionano, non ci sono telefoni fissi, radio o tv), che ognuno pensa di essere vicino casa (per quanto vivano in Sicilia, Lombardia o in altre regioni), che ognuno ha appena lasciato date di epoche differenti, dal 1970 a oggi (talora essendosi già conosciuti in periodi diversi e sapendo che qualcuno di loro era poi morto), che non possono andarsene, i vialetti del parco riportano sempre verso l’edificio, alla fine. Sono sospesi in una indefinita dimensione spazio-tempo, però vivono emozioni, si consolidano o nascono relazioni personali e sociali, per un paio di coppie forse si può addirittura parlare di un nuovo amore. Durante la cena capiscono poco, il giorno dopo potranno individualmente parlare con l’Autore prima dell’incontro che, nelle attese, dovrebbe sconvolgere le loro vite. Se non che, anche all’Autore la situazione sfugge di mano, si comincia a morire, il maresciallo dei carabinieri Luigi Braschi e l’amico caposervizio Rai Giorgio Catanese conducono le indagini, deduzione-induzione-abduzione non basteranno a risolvere il caso. Il giornalista marchigiano Giancarlo Trapanese (Ancona, 1954) lavora alla Rai, per dieci anni ha scritto romanzi e racconti, i cui personaggi principali raccoglie qui insieme per un riuscito divertissement letterario. Narra in terza varia (più sugli ospiti che sull’Autore), al presente (qualsiasi esso sia). L’Autore ha capelli folti e brizzolati, è mancino, non risulta il proprietario della villa. Trapanese si diverte con il genere giallo: illustra alcune soluzioni pratiche del delitto della camera chiusa, richiama Eco e la semiologia per i metodi d’indagine, torna più volte sul binomio realtà – finzione per affrontare i punti di contatto fra universi paralleli, cura meticolosamente l’intreccio fra le singole biografie e la trama di questo giallo. Illustra principi della fisica (spazio, tempo, materia), della relatività, dei campi magnetici, della meccanica quantistica. Cita illustri scienziati e filosofi. Non arriva alla chimica, ma alla sensibilità vitale delle emozioni, all’amore, l’unica cosa trasversale a tutte le interpretazioni della realtà. La vita sarebbe un grande libro: persone, autori, lettori, personaggi, siamo tutti personaggi del libro, continuiamo a vivere, fare, scrivere, leggere e dovremmo (più e meglio) accettare l’altro (gli altri) come parte essenziale di noi. La chiave sta nei modi dei passaggi temporali: un dipinto, un amplesso. Segnalo la famosa veggente Pasqualina Pezzola di Civitanova, a pag. 68. I tortellini in brodo sono fatti in casa, l’abbinamento del vino non è specificato.
Valerio Calzolaio | Link recensione: Visita il link |
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"Chi mi ha ucciso?" - Valerio CalzolaioLaureato in Scienze Politiche, per molti anni è stato consigliere comunale a Macerata dove vive, deputato italiano Compra il libro: link acquista |
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| | | | | | EDIZIONI NUOVE SCRITTURE - BIBLIOTECA ODISSEA (libertariam.blogspot.it)
Laura Margherita Volante conversa con Giancarlo Trapanese
Volante. Tu Giancarlo, che hai iniziato l'attività di giornalista scrivendo per il Resto del Carlino e Corriere Adriatico e poi in Rai collaborando con importanti trasmissioni sportive, come sei passato a quel fuoco sacro della scrittura letteraria con romanzi di indubbio successo, percorso che inizia nel 1990 proseguendo fino al tuo ultimo romanzo "Chi mi ha ucciso?" (Italic-Pequod editore)?
Trapanese. Forse è stata proprio la constatazione che per tanti, tantissimi anni (ora sono 42) di giornalismo e di impegno in questo settore, la dittatura del tempo e dello spazio (le trenta righe o il minuto e mezzo) l'ho sempre sofferta troppo, nel senso che era per me difficilissimo esprimere in modo esaustivo e compiuto le sensazioni e le riflessioni che tanti fatti (soprattutto di cronaca nera) mi provocavano. Così piano piano è maturato il desiderio di mettermi davanti al computer senza un limite, di ascoltare ciò che mente e cuore suggerivano senza lacci e confini e affrontare temi importanti e delicati che sentivo miei.
V. I premi legati all'attività di scrittore e non solo ormai non si contano più. La passione per la psicologia e il couseling quanto hanno inciso sui temi centrali dei tuoi romanzi e quanto invece le tue esperienze personali ed esistenziali? Si intrecciano o fanno parte di un'innata sensibilità volta ad esplorare i meandri anche più oscuri dell'anima umana?
T. Sono decisamente uno psicologo mancato, è vero. Alla mia epoca (parliamo del 1972) la facoltà di psicologia di Roma era unica e ai primi passi, non esisteva ancora l'ordine degli psicologi e quando espressi il desiderio di andare in quella direzione trovai comprensibili opposizioni in famiglia perché si trattava di una professione tutta da delineare dove Freud ancora dettava legge (o quasi). Così mi limitai a leggere molto di psicologia, mi iscrissi a Legge e nel frattempo seguivo gli studi (in psicologia) di una mia amica leggendo i suoi testi, approfondendo argomenti. Chiaro che questa passione unita poi al mio lavoro hanno creato grandi opportunità di analisi e riflessione e che quindi le due passioni si siano saldate più che intrecciate. Devo dire che senza alcuna spinta da parte mia (anzi. . .) mia figlia Gloria ha intrapreso quella strada ed è divenuta psicologa ed anche direi una psicologa di grande sensibilità. . . . . . | Link recensione: Visita il link |
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Torna al menù recensioni | Info critico Nome: Laura Margherita Cognome: Volante Pedagogista Fiped, docente Universitaria, scrittrice Sito Web: clicca qui
"Chi mi ha ucciso?" - Laura Margherita Volante conversa con Giancarlo TrapaneseLaura Margherita Volante, è nata ad Alessandria, ma risiede ad Ancona. Pedagogista Fiped (Federazione Italiana Pedagogisti) svolge numerose e svariate attività in campo socio-umanitario ed educativo verso i più deboli. Ha svolto e sta svolgendo tuttora attività di docente universitaria. Compra il libro: link acquista |
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